Sapevi che il fotovoltaico a isola è un impianto praticamente autonomo? Eri al corrente del fatto che produce energia per alimentare solo le utenze a cui è direttamente collegato? Quasi sempre, infatti, è abbinato a batterie di accumulo che immagazzinano l’energia in surplus prodotta durante le ore di sole per renderla disponibile in altri momenti della giornata.
Conviene optare per un impianto fotovoltaico a isola? In questa guida,
sintetica ma completa, cercheremo di capire cos'è e come funziona un
impianto fotovoltaico a isola.
Fino a poco tempo fa chi voleva dotarsi di un impianto fotovoltaico di
tipo residenziale non aveva di
fatto altra scelta se non quella di connettersi alla rete elettrica nazionale.
Era necessario stipulare un contratto di “scambio sul posto” con il GSE. In
questo modo, parte dell'energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, ma non
immediatamente utilizzata in casa, viene immessa in rete e pagata al
proprietario dell’impianto fotovoltaico che l’ha prodotta.
Tuttavia, come sa bene chi già impiega questo sistema, il prezzo pagato dal
gestore per acquistare i kWh in eccesso è di parecchio inferiore a quello a cui
lo stesso gestore lo rivende agli utenti quando ne hanno bisogno. Come è facile
comprendere, questo meccanismo allunga i tempi di ritorno dell'investimento e
non sfrutta al massimo le potenzialità dell’impianto.
Per chi invece non ha un impianto fotovoltaico esiste una valida alternativa
alla realizzazione degli impianti connessi alla rete (on-grid, in inglese) come quelli descritti sopra.
Impianti fotovoltaici con batteria di accumulo
Innanzitutto, per ovviare al problema, la gran parte degli utenti sceglie di aggiungere una batteria di accumulo
all’impianto. Sapevi che ciò permette di elevare il livello di autoconsumo fino
all’80-90%? Ma c’è un’opzione ancora più avanzata, dedicata a chi vuole staccarsi del
tutto dal gestore elettrico per essere completamente autonomo.
Scegliere un impianto fotovoltaico a
isola
Con la diminuzione del prezzo delle batterie di accumulo e l’aumento della
loro durata, molti scelgono di realizzare un impianto fotovoltaico non connesso alla rete, ossia un impianto a isola
(off-grid).
Il fotovoltaico a isola è un impianto praticamente
autonomo che produce energia per alimentare solo le utenze a cui è direttamente
collegato. Ovviamente, è abbinato a batterie che immagazzinano l’energia in
surplus prodotta durante le ore di sole per renderla disponibile in un secondo
momento.
Impianti a isola stand alone e impianti a isola ibridi
La prima tipologia di impianti è quella definita a isola pura (off grid stand-alone) del tutto scollegati dalla rete elettrica nazionale.
L’altra tipologia è quella degli impianti a isola ibridi: quelli collegati alla rete elettrica ma solo per prelevare energia in via
residuale e in caso di emergenza, con zero immissioni in rete. Occorre
ricordare però che questa tipologia di impianto (pur se tecnologicamente
fattibile) non è consentito dalla normativa CEI-021, salvo specifiche eccezioni
accordate col distributore.
Perché scegliere un impianto fotovoltaico a isola
Gli impianti a isola pura possono
tranquillamente soddisfare i consumi di una famiglia. L’energia prodotta
dai pannelli fotovoltaici viene prima di tutto impiegata per soddisfare i
consumi energetici assorbiti dalla casa in quel momento. L’energia elettrica
prodotta in surplus durante le ore diurne viene accumulata nella batteria per
essere poi utilizzata nelle ore serali o nei momenti di scarsa irradiazione.
L’impianto è poi collegato anche al gruppo elettrogeno che viene attivato solo
in caso di bisogno o di emergenza.
Naturalmente, c'è un piccolo prezzo da pagare per questa tipologia di impianto:
l’energia che dovesse essere prodotta in eccesso, dopo aver alimentato i
prelievi diurni e dopo aver completamente caricato le batterie, resta
inutilizzata. A fronte di questo esiguo pegno da pagare, però, i vantaggi restano
numerosi.
I principali vantaggi di un impianto fotovoltaico a isola
- Non si
deve attivare alcun contratto di fornitura e alcuna convenzione né con e-distribuzione
(ex ENEL) o altro gestore né con il GSE. Si risparmiano così tutti i costi
per la richiesta di preventivo e per l’allaccio (i “bollettini”) e i costi
per pagare i professionisti che devono svolgere le pratiche. Di
conseguenza, non si pagheranno neanche tutti i costi fissi che troviamo in bolletta
ogni volta.
- Risparmi
in termini di tempo e di burocrazia. Se l’impianto non va realizzato in un centro
storico o in una zona soggetta a vincoli particolari, l’unico adempimento
per un impianto in regola si risolve in una comunicazione
al Comune per
attività d'inizio lavori in edilizia libera.
- Qualunque
modifica futura si volesse effettuare sull’impianto sarà del tutto libera. Non ci sarà bisogno di
chiedere permessi o autorizzazioni al gestore di rete o al GSE e senza
doversi adeguare a eventuali nuovi adempimenti o cambi di normativa.
- Si può
installare anche in zone remote o isolate non raggiunte dalla rete
elettrica tradizionale.
Il buon funzionamento di un impianto fotovoltaico a isola
Il buon funzionamento di un impianto fotovoltaico a isola dipende da quattro fattori.
- Il
giusto dimensionamento della potenza del parco solare. Occorre definire numero ed
efficienza dei pannelli solari.
- La scelta della capacità di accumulo della
batteria rispetto
ai consumi elettrici dell’abitazione. La potenza della batteria deve
essere più che sufficiente e garantire una lunga autonomia in base ai
fabbisogni medi delle utenze e della struttura.
- Una corretta valutazione della potenza del gruppo
elettrogeno.
- Infine, la qualità delle componenti. Non solo i pannelli ma anche inverter e batterie.
Ultime indicazioni
Se hai dubbi e/o un contesto particolare da affrontare
ritienici a disposizione per valutare insieme il da farsi. L’importante è
raggiungere il risultato che hai in mente.
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