Il Nuovo Mercato del Fotovoltaico: Tutto quello che Devi Sapere nel 2023!

Probabilmente sei al corrente del fatto che chi installa un impianto fotovoltaico a casa propria fa del bene alla comunità perché riduce le emissioni di CO2 e aiuta a ridurre le importazioni di energia dall'estero.

Ovviamente, c'è dell'altro.

Sapevi che grazie alla detrazione al 50% abbinata allo scambio sul posto, l'investimento in un impianto può ripagarsi da solo in circa 4 anni?

Poiché i pannelli di ultima generazione offrono un rendimento di qualità per almeno 30 anni, ogni euro investito nel fotovoltaico può produrre un ritorno cumulato di almeno cinque volte l'investimento iniziale.

Però, per garantirsi un buon profitto è bene farsi proporre una soluzione su misura, verificando anche la capienza fiscale richiesta.

Conviene poi confrontare più preventivi gratuiti, da specialisti del settore selezionati in base alle caratteristiche del proprio caso, in modo da trovare la proposta più adatta.

Perché è cambiato il mercato e qual è il giusto modo per approfittarne?

Nel 2022, con la rincorsa al fotovoltaico che ha portato a oltre 205 mila impianti installati in Italia, si era dovuto prendere atto di un significativo aumento dei prezzi, di ritardi nelle consegne e del fatto che l'attenzione dei progettisti era rivolta soprattutto a risolvere i problemi burocratici.

Ma ora ci sono 3 buone notizie:

a) il prezzo dei moduli si è abbassato, perché i produttori internazionali sono riusciti a incrementare la produzione, eliminando anche i ritardi nei tempi di consegna;

b) si è abbassato il prezzo delle installazioni perché, terminato nel febbraio 2023 il meccanismo dello sconto in fattura, le aziende non hanno più i costi finanziari che portavano a rincari anche del 35%;

c) la qualità della progettazione torna un elemento a vantaggio di chi investe adesso. Superbonus e sconto in fattura avevano portato a logiche di progettazione più incentrate sulla burocrazia. Adesso i progettisti sono nuovamente liberi di configurare ciascuna installazione per ottimizzare il beneficio economico portato al cliente.

Fotovoltaico

Ecco le 3 novità che aumentano il profitto dell'impianto

Durante gli anni, gli operatori del settore hanno sviluppato novità e soluzioni per aumentare la convenienza di un impianto fotovoltaico. Ad esempio:

1) le pompe di calore permettono di sfruttare l'energia dai pannelli fotovoltaici per produrre gratuitamente acqua calda, riscaldamento e climatizzazione estiva;

2) gli ottimizzatori sono dispositivi intelligenti che possono aumentare la resa dell'impianto del 20-25%, aiutandoti a produrre più energia e quindi ad aumentare i ricavi;

3) gli accumuli permettono di conservare l'energia prodotta e non consumata sul momento. Oltre agli accumuli elettrici esistono anche quelli termici, grazie ai quali una famiglia media può interamente coprire il fabbisogno di acqua calda nei mesi che vanno da aprile a ottobre.

C'è poi chi sta approfittando della domotica per il risparmio energetico, che permette di attivare in automatico elettrodomestici come lavastoviglie o lavatrice nel momento in cui i pannelli solari producono più energia.

Ma c'è anche chi sfrutta l'energia del proprio impianto fotovoltaico per alimentare i fornelli a induzione o le colonnine di ricarica per l'auto elettrica.

Tutto quello che devi sapere su prezzi e incentivi

L'incentivo più comune è la detrazione del 50% abbinata allo scambio sul posto, che remunera l'energia immessa in rete. La detrazione al 50% viene ripartita in 10 anni.

Gli eventuali accumulatori accedono alla detrazione del 50%, mentre le pompe di calore possono accedere all'ecobonus 65%.

Nel caso di una villetta il tipico impianto per una famiglia di 3-4 persone è quello da 3kW. Chiavi in mano costa circa 6 mila euro, sui quali applicare la detrazione del 50%. La detrazione fiscale risultante è di circa 300 euro all'anno per 10 anni.

Nel caso specifico di una famiglia dai consumi medio-alti, una soluzione talvolta apprezzata è composta da:

  • impianto fotovoltaico da 6kW, al costo di circa 10mila euro;
  • pompa di calore, al costo di circa 7 mila euro;
  • eventuale accumulo, al costo di altri 7 mila euro circa;

in totale circa 24 mila euro, di cui una parte (fotovoltaico + accumulo) accede alla detrazione 50% e un'altra parte (pompa di calore) alla detrazione del 65%.

Questo tipo di intervento, quando realizzabile, è particolarmente apprezzato per i benefici economici generati dalla pompa di calore, che permette di abbattere anche i costi di riscaldamento e offre un tempo di recupero dell'investimento spesso inferiore ai tre anni.

Rispetto al caso precedente dove avevamo visto una detrazione di circa 300 euro l'anno, stavolta la detrazione fiscale risultante è di circa 1.300 euro all'anno per 10 anni. Per poterne usufruire con serenità occorre verificare di avere spazio fiscale sufficiente.

Gli installatori, prima di proporti il preventivo, sono soliti realizzare un'analisi per identificare le configurazioni più vantaggiose nel tuo caso, indicandoti per ciascuna sia i costi sia la previsione del tuo guadagno nel corso del tempo.

Fotovoltaico

L'alternativa del superbonus

Il superbonus prevede nel 2023 la maggior detrazione al 90%. È un incentivo interessante ma valido solo per alcuni casi specifici.

Per accedere al superbonus l'impianto fotovoltaico dovrà essere installato insieme a uno dei cosiddetti “interventi trainanti”, come ad esempio il cappotto termico o una pompa di calore che sostituisca la tradizionale caldaia.

In più, è necessario migliorare di due livelli la classe energetica dell'immobile, obiettivo che richiede una seria analisi iniziale.

Da ultimo, sfruttando il superbonus 90% rinunci al classico incentivo dello scambio sul posto che remunera maggiormente l'energia immessa in rete. Proprio per questo chi installa il fotovoltaico con il superbonus di solito preferisce aggiungere un accumulatore, che comunque usufruisce della detrazione 90%.

Attenzione: nel caso di un'abitazione unifamiliare, per poter sfruttare il superbonus occorrono due pesanti requisiti aggiuntivi:

  • l'immobile deve essere adibito ad abitazione principale;
  • il reddito del proprietario, con alcuni aggiustamenti che tengano conto della numerosità del nucleo familiare (quoziente familiare), non deve superare i 15 mila euro.

A differenza dei bonus 50% e 65%, la detrazione fiscale del superbonus viene ripartita non in 10 ma in 4 anni. Immagina ad esempio di essere l'unico proprietario di un edificio composto da 3 unità immobiliari e che l'importo dei lavori del superbonus sia di 100 mila euro: l'importo da detrarre (non banale) sarà di 22.500 euro all'anno per 4 anni.

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