Con il Lifter e la levitazione elettro-idrodinamica riprendiamo la serie dei post sui misteri scientifici. La levitazione idrodinamica è un fenomeno fisico non ancora completamente spiegato prodotto da un condensatore con armature fortemente asimmetriche. Una differenza di potenziale applicata alle armature del condensatore genera una spinta discreta che può essere utilizzata per spostamenti / levitazione.
Il principio di funzionamento del dispositivo Lifter non è stato ancora completamente compreso, ma comunque viene generalmente spiegato come un particolare effetto elettro-idrodinamico detto Effetto Biefeld-Brown scoperto da Thomas Townsend Brown nel 1928. In figura lo schema presentato per il brevetto dallo stesso inventore.
Rispetto allo schema originario sono stati ideati lifter con le più disparate forme, nel video uno di forma triangolare con le istruzioni per costruirlo, e l'effetto è stato spesso associato a fenomeni di anti-gravità o fenomeni di interazione tra il campo gravitazionale con il campo elettromagnetico.
Circolano in rete addirittura delle dimostrazioni matematiche dell'effetto antigravitazionale che sarebbe alla base del funzionamento del lifter (nel video in inglese)
Una ipotesi che è stata proposta per spiegare il funzionamento del lifter è quella del vento ionico dovuto alla ionizzaizone dell'aria prodotta da uno dei due elettrodi. Le due armature del lifter possono essere alimentate indifferentemente con le due polarità, ma l'alimentazione deve essere di tipo a corrente continua, nessun autore riporta un funzionamento corretto con correnti alternate. Il fatto di poter modificare la polarità dei due elettrodi del lifter è una delle ragioni per le quali si è, oramai da tempo, scartata l'ipotesi che il dispositivo funzioni per causa di un vento ionico dovuto alla ionizzaizone dell'aria.
Le caratteristiche dell'aria, specie l'umidità, possono ridurre la spinta del lifter, ma come è stato confermato da alcuni studi, le prestazioni peggiori avvengono in area rarefatta, causate dal fatto che in tali condizioni è più facile il moto degli ioni e quindi la possibilità di formazione della scarica ad effetto corona. Le prestazioni del lifter potrebbero essere molto migliorate nel vuoto. Dal punto di vista sperimentale riprodurre il vuoto è una operazione molto complicata ed è per questo che vi sono poche informazioni disponibili. Ad ogni modo la NASA ha ritenuto opportuno brevettare il dispositivo lifter per velivoli spaziali.
Vari ricercatori hanno tentato differenti approcci per ridurre tale effetto, il più interessante, anche se difficile da applicare, è quello di inserire il filo sottile all'interno di un mezzo isolante (ad esempio vetro) in cui è stato fatto il vuoto. In queste condizioni il filo cessa di disperdere energia e l'efficienza energetica del lifter aumenta in modo sostenuto, ma non con essa la sua già bassa capacità di produrre spinta, rendendo tale soluzione difficilmente applicabile.
Il principio di funzionamento del dispositivo Lifter non è stato ancora completamente compreso, ma comunque viene generalmente spiegato come un particolare effetto elettro-idrodinamico detto Effetto Biefeld-Brown scoperto da Thomas Townsend Brown nel 1928. In figura lo schema presentato per il brevetto dallo stesso inventore.
Rispetto allo schema originario sono stati ideati lifter con le più disparate forme, nel video uno di forma triangolare con le istruzioni per costruirlo, e l'effetto è stato spesso associato a fenomeni di anti-gravità o fenomeni di interazione tra il campo gravitazionale con il campo elettromagnetico.
Circolano in rete addirittura delle dimostrazioni matematiche dell'effetto antigravitazionale che sarebbe alla base del funzionamento del lifter (nel video in inglese)
Video. Dimostrazione matematica dell'Effetto anti-gravitazionale del Lifter
Una ipotesi che è stata proposta per spiegare il funzionamento del lifter è quella del vento ionico dovuto alla ionizzaizone dell'aria prodotta da uno dei due elettrodi. Le due armature del lifter possono essere alimentate indifferentemente con le due polarità, ma l'alimentazione deve essere di tipo a corrente continua, nessun autore riporta un funzionamento corretto con correnti alternate. Il fatto di poter modificare la polarità dei due elettrodi del lifter è una delle ragioni per le quali si è, oramai da tempo, scartata l'ipotesi che il dispositivo funzioni per causa di un vento ionico dovuto alla ionizzaizone dell'aria.
Le caratteristiche dell'aria, specie l'umidità, possono ridurre la spinta del lifter, ma come è stato confermato da alcuni studi, le prestazioni peggiori avvengono in area rarefatta, causate dal fatto che in tali condizioni è più facile il moto degli ioni e quindi la possibilità di formazione della scarica ad effetto corona. Le prestazioni del lifter potrebbero essere molto migliorate nel vuoto. Dal punto di vista sperimentale riprodurre il vuoto è una operazione molto complicata ed è per questo che vi sono poche informazioni disponibili. Ad ogni modo la NASA ha ritenuto opportuno brevettare il dispositivo lifter per velivoli spaziali.
Possibili utilizzi industriali del Lifter a Levitazione Elettro-idrodinamica
L'utilizzo del lifter per scopi industriali e per la costruzione di una nuova generazione di veicoli/velivoli è fortemente condizionato dalla sua efficienza. Il lifter, rispetto ad altre tecnologie, soffre del problema di una minore efficienza (da circa 3 a circa 10 volte), a parità di spinta, di un motore convenzionale. I motivi di tale situazione risiedono principalmente nelle elevate perdite per le scariche ad effetto corona che si verificano sulla superficie dei sottili fili che costituiscono una delle due armature del condensatore. Con particolari vernici è possibile ridurre il fenomeno, ma mai annullarlo, oltretutto il fenomeno diviene ancora più importante se l'aria in cui è immerso il dispositivo è leggermente conduttiva causa l'umidità atmosferica. Se si annullasse tale fenomeno le caratteristiche del dispositivo migliorerebbero in maniera eccezionale, portandolo a competere con i più tradizionali mezzi aerei.Vari ricercatori hanno tentato differenti approcci per ridurre tale effetto, il più interessante, anche se difficile da applicare, è quello di inserire il filo sottile all'interno di un mezzo isolante (ad esempio vetro) in cui è stato fatto il vuoto. In queste condizioni il filo cessa di disperdere energia e l'efficienza energetica del lifter aumenta in modo sostenuto, ma non con essa la sua già bassa capacità di produrre spinta, rendendo tale soluzione difficilmente applicabile.
Grazie per l'imponente aiuto che mi avete dato su questo argomento!!!!!!!!!! 🔝💪✌
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