Se mettessimo i pannelli fotovoltaici nello spazio potremmo catturare la luce del sole senza interruzione e in gran quantità. Ma come trasportarla a terra? Il sole, da vicino - Il solare fotovoltaico è ormai una tecnologia affidabile e matura. Anche senza prendere in considerazione le ultime tecnologie - quelle ad altissima efficienza - che sono ancora molto costose, le celle fotovoltaiche già oggi producono una gran quantità di energia elettrica. Il problema del fotovoltaico, però, è sempre lo stesso: la sua continuità. Di notte non produce niente, quando c'è brutto tempo e in inverno produce poco. La soluzione? Il fotovoltaico spaziale: pannelli solari fuori dall'orbita terrestre.
Come la trasportiamo? - Il problema da risolvere, invece, è un altro: trasportare l'energia prodotta nello spazio fino a terra. E farlo senza rischi per l'ambiente e in maniera efficiente e poco costosa. Una soluzione potrebbe essere il trasporto wireless dell'energia con le microonde. Sistemi del genere, in piccolo, esistono già: pensa alla ricarica wireless dei cellulari o dei piccoli elettrodomestici a batteria. Ma ha un grosso difetto: più è lontano l'oggetto che riceve l'energia dalla fonte che le emette, più l'energia si disperde. E, nel caso del solare spaziale, di distanza da coprire ce ne sarebbe veramente tanta.
Space Solar Power - L'idea è già allo studio della National Space Society e prevede dei grandi impianti solari nello spazio, in posizione fissa e con i pannelli ben spiegati verso il sole. Nella migliore posizione possibile per raccogliere la luce e produrre energia elettrica in maniera continua e senza soffrire per le nuvole o la pioggia. Tutto l'anno, 24 ore su 24.
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