Eolico, Biomasse, Idroelettrico: Le Fonti Rinnovabili competitive con quelle Fossili

Eolico Biomasse Idroelettrico rappresentano fonti rinnovabili nel mix  di produzione di energia elettrica mondiale in continuo aumento: circa metà della nuova potenza installata proviene dalle tecnologie pulite, come l’eolico e il solare. Il 2011 ha visto 41 GW di capacità eolica aggiunta a livello internazionale, davanti al fotovoltaico con 28 e l’idroelettrico con 25. Più staccate le biomasse con 6 GW sommati lo scorso anno, mentre il solare a concentrazione s’è fermato a 500 MW e la geotermia a 100 MW. È l’agenzia Irena (International renewable energy agency) a ricordarci questi numeri, premessa indispensabile per valutare la convenienza dei diversi impianti alimentati dalle risorse naturali.

Quanto costa produrre energia con una centrale eolica o solare? 


Ci stiamo avvicinando alla “grid parity”, al punto in cui un kWh generato, per esempio, dal fotovoltaico, costerà quanto un kWh proveniente da una fonte tradizionale come il gas? Irena ha diffuso un rapporto, “Renewable power generation costs”, per evidenziare i progressi degli impianti verdi, rispetto a quelli che bruciano combustibili fossili. Si scopre, così, che l’eolico è particolarmente maturo, capace di competere con il gas nelle situazioni più favorevoli, con ventosità intensa e costante. È il caso, chiarisce Irena, di alcune installazioni negli Stati Uniti, che riescono a produrre elettricità a prezzi molto bassi, 4-5 centesimi di dollaro per kWh, perfino meno del conveniente metano estratto dai giacimenti non convenzionali.

Il fotovoltaico, per effetto delle forniture sempre più low cost dei pannelli (-60% negli ultimi due anni, si legge nel rapporto), si sta avvicinando alla piena competitività con le fossili. 


Per esempio, il prezzo dei moduli in silicio cristallino è sceso a circa 77 centesimi di dollaro verso la metà del 2012. In Germania, il prezzo dei sistemi fotovoltaici per il mercato residenziale è calato recentemente a 2,2 dollari/Watt. Irena sostiene che la grid parity per questo tipo d’installazioni «sarà presto la norma, piuttosto che l’eccezione, nelle aree con buona irradiazione solare». Passi in avanti anche per la tecnologia sperimentale del solare termodinamico (che utilizza specchi parabolici per concentrare i raggi), i cui costi di generazione variano da un minimo di 17 centesimi di dollaro a un massimo di 36 per kWh, con punte di 14 centesimi nei casi più favorevoli e a seconda delle diverse tecnologie.

La fonte rinnovabile più diffusa (circa 970 GW alla fine del 2011) e conveniente al mondo è l’idroelettrico, in grado di fornire energia addirittura a 2 centesimi di dollaro/kWh, con una media di 4 per le centrali di grandi dimensioni. Inoltre, osserva Irena, è una fonte più flessibile e programmabile delle altre, con cui incrementare la stabilità delle reti elettriche, bilanciando la variabilità dell’eolico e del solare. Infine le biomasse: anche questo settore è molto competitivo, con una media di 6 centesimi di dollaro/kWh quando gli scarti agricoli e forestali sono disponibili vicino agli impianti, nella logica del km zero che abbatte i costi di questa fonte alternativa.

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