Il SolarExpo 2016 tipico ritrovo mondiale del Fotovoltaico in Italia, come sappiamo, è stato rimandato a data da destinarsi (e in molti pensano siano stato in realtà cancellato). Un brutto e preoccupante segnale di un settore, quello delfotovoltaico, che soffre di molte iniziative governative che non lo stanno di certo agevolando, come i recenti provvedimenti del MiSe sull’autoconsumo.
L’incertezza normativa è il contesto dal quale non si può prescindere, e che vede l’Italia non ancora adeguata del tutto alle normative europee e nazionali, le quali impongono quote di produzione di energia da fonti rinnovabili.
L’incertezza normativa è il contesto dal quale non si può prescindere, e che vede l’Italia non ancora adeguata del tutto alle normative europee e nazionali, le quali impongono quote di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Il rinvio di SolarExpo è dunque lo specchio degli attacchi al fotovoltaico italiano?
Ecco cosa ci hanno risposto le associazioni di categoria:
Agostino Re Rebaudengo, Presidente assoRinnovabili:
Il rinvio di SolarExpo - The Innovation Cloud, la manifestazione simbolo del fotovoltaico italiano, è un pessimo segnale dello stato di salute del comparto. L’instabilità normativa che ormai caratterizza il settore, unita all’accanimento del Governo ad elaborare provvedimenti che sembrano penalizzare l’autoproduzione, la generazione distribuita e l’efficienza energetica, hanno fatto un’altra vittima illustre.
Per la prima volta verrà meno la mostra convegno che per ben 17 anni ha rappresentato un momento di confronto strategico tra operatori e istituzioni, nonché una vetrina di prestigio per tutte le aziende partecipanti.
Ci chiediamo cos’altro ancora debba succedere perché il Governo corra ai ripari e cambi rotta. Stiamo assistendo alla lenta agonia di un settore, che solo pochi anni fa era in pieno sviluppo e che ha saputo rappresentare un traino per l’economia in un momento di grave crisi, generando PIL e posti di lavoro.
Un settore che ancora oggi sa dimostrarsi vitale e all’avanguardia. Un settore che è il nostro futuro e che non vogliamo diventi l’ennesima occasione persa da un Paese che vuole ignorare la rivoluzione energetica che sta già investendo tutto il mondo e che si ostina a sottovalutare i danni provocati alla nostra salute dalle polveri sottili e, prossimamente, dall’anidride carbonica.
Giorgio Ruffini, Presidente di Azione Energia Solare:
Ad inizio settimana è stata divulgata la notizia che Solarexpo è stata “rinviata”; una formula intrisa di ottimistica ipocrisia che sottende il mancato utilizzo del vocabolo più appropriato, cioè “cancellata”.
Questa notizia che sembra semplicemente informare circa la fine di una fiera di settore, non deve farci dimenticare che questa fine è il risultato di un lavoro perverso, che gli ultimi governi italiani, hanno svolto in modo sistematico.
Il Conto Energia aveva fatto nascere un’intera filiera industriale in Italia che avrebbe potuto acquisire una leadership mondiale in questo settore, aveva creato centinaia di migliaia di posti di lavoro, soprattutto di giovani e soprattutto al Sud mediante un investimento che supererà i 120 miliardi alla fine del periodo di erogazione delle tariffe incentivanti.
Si tratta evidentemente di un investimento epocale, gestito talvolta in modo improprio, ma che ha fatto nascere un importante parco di impianti e centinaia di migliaia di produttori piccoli grandi in grado di produrre una quantità importante di energia e ancor di più indurre le persone a comprendere che una autonomia energetica è possibile e talvolta perfino economicamente conveniente.
Questa consapevolezza, che rappresenta un arricchimento del popolo italiano e potrebbe ridurre la dipendenza dai paesi produttori di fonti fossili, crea però un danno economico ai fornitori di prodotti petroliferi ed ai produttori di energia, lobbies ricche e potenti, da sempre generose finanziatrici delle “fondazioni” politiche.
Una classe politica subordinata e cieca quindi, ha iniziato a frapporre ogni possibile tipo di ostacolo allo sviluppo delle rinnovabili, ostacoli normativi, ostacoli burocratici, ostacoli finanziari, ostacoli tariffari che hanno colpito indiscriminatamente produttori, installatori, investitori e clienti.
Norme assurde, incomprensibili, illogiche e retroattive hanno portato alla scomparsa di migliaia di aziende ed hanno creato un clima di sfiducia generalizzato. A questo si è aggiunta una campagna di stampa che costantemente richiama il costo delle rinnovabili, proiettando una cattiva luce su tutto questo settore industriale.
Oggi che i prezzi sono finalmente bassi sta nascendo un interessante mercato dei sistemi di accumulo dell’energia pulita e nuovamente il governo è intervenuto con alterazioni alla tariffazione elettrica, mediante modifiche che premiano il consumo e compromettono pesantemente i promettenti mercati dell’accumulo e dell’efficienza energetica.
Il triste epitaffio a suggello di tutta questa manovra è l’annuncio del “rinvio” di Solarexpo, conseguenza della carenza di lavoro per le aziende e della scomparsa, almeno in tempi brevi, di prospettive industriali, che invece in un mercato corretto e neutro, sarebbero molto positive, soprattutto per le utenze domestiche, industriali per autoconsumo e per accumulo di energia.
É un annuncio al quale tutti dovremmo ribellarci, organizzando un evento mediatico sostitutivo di SolarExpo al quale tutte le associazioni e tutti i loro iscritti, dovrebbero dare il massimo supporto, ognuno con le proprie forze, esperienze e competenze. Rimanere in un colpevole silenzio agevolerà l’opera di sistematica distruzione del nostro lavoro da parte di questa classe politica.
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