Guai a parlare di incentivi alle rinnovabili: a chi obietta che nelle bollette energetiche pesano le sovvenzioni a fotovoltaico, eolico ecc. basterebbe segnalare le conclusioni emerse dalla recente ricerca Vital Signs condotta per il Worldwatch institute: relativamente al 2010, le energie rinnovabili hanno ricevuto contributi per 66 miliardi di dollari, contro i 775 miliardi stanziati per i combustibili fossili: quasi 12 volte meno.
Lo stesso ministro dell’Ambiente Clini, solo qualche mese fa, aveva segnalato in occasione della presentazione del rapporto Energia e Ambiente di Enea, che ai combustibili fossili fossero andati, a livello globale, incentivi per 400 miliardi di dollari nel 2010 contro i 66 miliardi di dollari di incentivi per le fonti rinnovabili. Anche in questo caso, pur mutando il dato legato a petrolio &C, rispetto alle rinnovabili (dato uguale a quello di Vital Signs) c’è sempre un divario proporzionale di 6 lunghezze.
E pensare che tagliare incentivi ai fossili per spostarli sulle rinnovabili sarebbe una misura utile al settore energetico alternativo oltre che all’ambiente. Secondo il rapporto PV Status Report 2012, realizzato dalla Commissione europea tra il 2007 e il 2010 in tutto il mondo, sia attraverso il finanziamento diretto o mediante agevolazioni fiscali, siano stati spesi 1,415 miliardi di euro per sovvenzionare l’utilizzo di combustibili fossili.
“Tale sovvenzione, guardando ai prezzi del sistema fotovoltaico negli anni 2007-2010 sarebbe stato sufficiente per installare circa 340 GW di impianti fotovoltaiciin tutto il mondo. Ai prezzi attuali, lo stesso importo sarebbe bastato per installare sistemi fotovoltaici per 610 GW” ha rilevato Arnulf Jäger-Waldau, autore di quest’ultimo rapporto.
tekneco.it
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